Chi siamo

Il progetto nasce dal confronto tra il GAS – Gruppo di acquisto solidale di Urbino e le famiglie partecipanti al progetto “CAmbieRESti? – Consumi, mbiente, Risparmio Energetico, Stili di vita” e prevede la realizzazione di un orto sociale condiviso, cioè realizzato da diverse famiglie (una rete di orticoltori hobbisti) e gli assistiti di due cooperative sociali, su un terreno messo a disposizione dal Comune di Urbino.
Si tratta di un’azione collettiva di auto-produzione alimentare intorno alla quale si costruiscono percorsi di inclusione sociale (per diversamente abili ed anziani), di sostegno al reddito familiare (auto e mutuo aiuto contro la crisi), di educazione ambientale (recupero della biodiversità rurale, produzioni a km 0, educazione alimentare), nella condivisione di stili di vita sobri e responsabili, propri della millenaria cultura contadina di questi territori.

Un orto condiviso e diffuso: le azioni
L’orto condiviso verrà realizzato con il lavoro volontario dei partecipanti e la supervisione di un agricoltore esperto nel metodo biologico e biodinamico. I prodotti della terra verranno ridistribuiti tra i partecipanti (come azione di sostegno al reddito), e una parte della produzione verrà utilizzata per una festa finale e per cene di autofinanziamento durante il progetto.
Nel progetto verranno realizzate le seguenti attività:
  • Promozione del progetto e reclutamento dei volontari orticoltori
  • Creazione di un semenzaio e di una compostiera comune
  • Lavorazione di un pezzo di terra condiviso (preparazione del terreno, piantumazione e semina, irrigazione etc.)
  • Banca del tempo e degli attrezzi
  • Creazione di una rete di scambio gratuito tra orticoltori di sementi biologiche e locali (collegamento col progetto Custodi di semi)
  • Scambio di saperi: organizzazione di convegni e seminari attraverso il coinvolgimento degli agricoltori e delle associazioni che sul territorio si occupano di biodiversità rurale e produzioni locali biologiche.

L’orto come spazio sociale aperto, solidale e sostenibile: i protagonisti
L’orto diffuso mette in collegamento gli hobbisti e professionisti orticoltori con l’intento di creare una rete di relazioni improntate alla solidarietà sociale e sostenibilità ambientale.
Oltre alle famiglie dei volontari, l’orto condiviso sarà aperto al lavoro ed alle visite:
  • delle persone anziane di Urbino, sia per condividere con le famiglie la gioia del lavoro all’aria aperta, sia come detentori dei saperi tradizionali;
  • delle persone diversamente abili del Centro Socio Educativo“Francesca” e della cooperativa sociale“Francesca”, in un percorso di ortoterapia;
  • dei bambini delle scuole elementari e medie del Comune di Urbino, i quali, attraverso l’attività didattica del CEA di Urbino, avrebbero la possibilità di un primo incontro con madre natura, sull’esempio delle fattorie didattiche.
  • di tutti i cittadini con serate divulgative sugli stili di vita, le caratteristiche degli alimenti locali, i principi della coltivazione biologica (vedi sotto).

Un orto che comunica
Intorno all’orto si costruirà un vero e proprio laboratorio di educazione alla solidarietà sociale ed alla sostenibilità ambientale, attraverso l’organizzazione di momenti di riflessione, approfondimento e condivisione, sulle seguenti tematiche:
  • ritorno ad un’etica del lavoro comune e comunitario e di educazione all’attesa del risultato; 
  • etica del dono e del baratto
  • incontro, scambio di esperienze e saperi tra diverse generazioni
  • recupero dei saperi e della cultura contadina dell’Appennino marchigiano
  • ritorno alla terra, ai ritmi delle stagioni, alla biodiversità del territorio
  • riscoperta delle auto-produzioni come risposta alla crisi economica e ambientale  (sostegno    al reddito familiare e consumo consapevole)
  • educazione alimentare e caratteristiche delle produzioni locali

Un orto che guarda al futuro
Le consapevolezze e le sinergie che il progetto promuove ed innesca spingeranno ad un allargamento del suo orizzonte verso altre azioni dal basso, come quelle per la salvaguardia e la reintroduzione di varietà di colture locali, per il recupero dei frutteti abbandonati da restituire alla comunità, per la sovranità alimentare e la libera riproduzione delle sementi… Con l’obiettivo di costituire un movimento di cittadini e associazioni interessati alla tutela collettiva dei beni comuni.

Finanziamenti, organizzazione e durata
Il progetto è finanziato e sostenuto dal CSV-Centro Servizi Volontariato, dal Comune di Urbino, e dall’Università di Urbino.
Tali finanziamenti permetteranno la remunerazione parziale del coordinatore di progetto e dei tecnici di supporto; l’acquisto dei materiali per il lavoro; l’organizzazione delle attività di promozione, comunicazione, incontro e formazione.
Il progetto partirà a marzo 2010 e avere la durata sperimentale di 12 mesi, ma potrà essere esteso nel tempo qualora incontrasse il favore dei cittadini e delle associazioni coinvolte.

Organizzazione capofila: Mondo Solidale

Rete Partners: Cittadinanzattiva, AUSER Urbino, Legambiente, GreenPeace, Il Carpino, La Piantata, Ass. per l’agricoltura biodinamica, Ass.Thaleia, Ass. Il Vento, Coop soc Montefeltro (Centro socio-educativo Francesca), Coop soc Francesca, Ass. Rete Gas marche, REES – rete marchigiana di economia solidale, Università di Urbino, Comune di Urbino, Provincia di PU.






Il gioco delle stagioni

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